Vi propongo un gioco.
Ora, a leggere i vari social, la scelta di Trey per le tre date del cinquantenario ha scatenato fra i deadheads d’oltreoceano una infinita querelle circa l’opportunità di scegliere questo o quel chitarrista.
E così, calatevi nel ruolo di manager dei G.D. e scegliete il “nuovo” chitarrista. Vediamo, nel nostro piccolo piccolo piccolo orticello, chi raccoglie più consensi.
Se volete motivate la scelta, altrimenti… no.
Tanto Trey rimane! 😀
29 commenti
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19 gennaio 2015 a 19:24
Pierluigi
Ciao a tutti…e buon anno.
Se tutto va bene, Luglio col bene che ti voglio, saremo a Chicago.
Per quanto riguarda il chitarrista, trovo Tray molto bravo, forse un po yuppie, ma bravo, lo vidi a Cernobbio e devo dire che mi impressionò. Non impazzisco per i Phish, ma quando suonano, c…o lo fanno alla grande, non sono sicuramente i Dead, gli mancano parecchie cose, inutile fare elenchi. In seconda battuta avrei visto Kadlecik, coi Furthur a NYC aveva suonato alla grandissima senza mai avere la presunzione di imitare Jerry.
Sò per certo chi non vorrei vedere, quel prezzemolo di Warren. Ha un suono pesante (neanche southern, non c’entra nulla neanche con Duane) proprio non riesco a sentirlo. Anche se in rete è il più gettonato. Al tal proposito vi allego un simpatico video dei suoi patrocinatori, presumibilmente americani, con gusto un tanto al kilo.
Aloha.
19 gennaio 2015 a 19:25
Pierluigi
John Kadlecik
19 gennaio 2015 a 19:26
Pierluigi
Dimenticavo:
19 gennaio 2015 a 19:46
bluesjana
Quella sequenza va ben par tutto….
Amici l’avevan usata un paio di anni fa per prendersi per i fondelli in relazione ad una cena legata alla Pesca Sub!
😀
19 gennaio 2015 a 19:38
bluesjana
Concordo con Pierluigi.
Trey è bravo e tecnicamente preparatissimo (come i suoi compari Phish). Ma proprio questo, a mio avviso, è il loro limite. Spesso non “suonano”, ma si limitano a sfoggiare la tecnica. A me, i virtuosismi fini a se stessi non piacciono.
Tra tutti, meglio Kandlecik.
19 gennaio 2015 a 20:24
Tommaso Fonda
Ho messo Trey perché tanto:
Trey: ho sentito qualcosina dei Phish ma preferisco di gran lunga i GD.
Warren: so che è stato un Allman Brother qualche anno fa, ho sentito qualche brano degli ABB con lui alla chitarra.
gli altri due non ho idea di chi siano :-p
19 gennaio 2015 a 21:18
Guerrino
L’ understatement di Kadlecick lo rende il mio favorito. Ottimo interprete di Jerry ma consapevole di non poterne essere il sostituto.
Kimock è bravo ed è un pò di famiglia… Second choice.
Sicuramente no ai “sudisti” perchè stonati in questo contesto, soprattutto Herring che trovo pesantissimo. Del mio “quasi omonimo” Warren, di cui non sopporto il presenzialismo, apprezzo il lavoro degli Allman ma non c’entra nulla con i Dead.
Infine, mi piace l’idea degli show di Chicago ma il senso di tristezza è forte: we will survive ?
19 gennaio 2015 a 22:25
beppe
Proprio perche’ non centra nulla con i DeaD Warren sarebbe stato il piu’ accreditato….gli altri sono piu’ o meno dei cloni di Jerry ben sapendo che non saranno mai al suo livello….e sinceramente sentire qualcuno che prova a scimmiottare Jerry lo trovo assolutamente patetico….Ho visto i Dead …la Allman Brothers Band e naturalmente i Gov’t Mule con Warren un paio di volte e devo dire mi sono piaciuti molto…suona secondo il suo stile e questo lo rende senz’ altro uno dei grandi chitarristi oggi in cicolazione …..Warren sara’ ancora in giro quando degli altri non sara’ che rimasto un lontano e pallido ricordo…..
19 gennaio 2015 a 22:45
bluesjana
E’ bello rileggervi!
Nel nostro piccolo, siamo ripercorrendo le stesse argomentazioni d’oltreoceano, le stesse correnti di pemsiero. 😉😃
Comunque, vi lascio un paio di link – con dichiarazioni varie degli interessati – anche se presumo voi li abbiate giá letti.
Anastasio:
http://www.jambands.com/news/2015/01/16/bob-weir-and-trey-anastasio-talk-grateful-dead-anniversary-shows
Kimock:
http://www.jambands.com/news/2015/01/16/steve-kimock-addresses-grateful-dead-s-50th-anniversary/
20 gennaio 2015 a 07:39
Guerrino
In modi diversi, diciamo la stessa cosa: clone o uno che “non c’entra nulla” vogliono dire che il vuoto e’ (ovviamente) incolmabile.
A mio parere pero’ WH, visto anche io come Allman e Mule (serata pesante quest’ultima) snatura il suono e stride non poco, proprio perche’ invadente e direi anche presuntuoso (A love supreme? Ma va la’).
Personalmente trovo il breve periodo Dead il punto piu’ basso di questi 50 anni.
In ogni caso, nessuno di questi rimarra’ a lungo perche’, semplicemente, non aggiungono nulla. Non hanno uno stile proprio. Interpretano, come attori, una storia non loro. Questo il modesto parere, o meglio sentimento.
Saluti.
20 gennaio 2015 a 22:19
beppe
Lungi da me innescare polemiche o quant’ altro….la mia personale opinione al riguardo e’ sicuramente negativa….non credo abbia alcun senso riunirsi per tre concerti ….e soprattutto utilizzando la dicitura Grateful Dead….va bene il cinquantennale ma credo si potesse celebrare in modo diverso…comunque vada io non saro’ li’ e il chitarrista scelto, per me, non fa’ molta differenza…..ho avuto in sorte la fortuna di vederli nel tour europeo del 1990 e tanto mi basta….in fatto di musica (e non solo) i Grateful Dead sono la cosa piu’ bella che potesse capitarmi nella vita ed anche per questo mi ritengo fortunato:- “They’re not the best at what they do, they’re the only ones that do what they do…………verita’ assoluta…per me’…. la piu’ grande band di tutti i tempi….ma il ”Morto” e’ stanco sarebbe meglio lasciarlo riposare.
21 gennaio 2015 a 19:50
Guerrino
Completamente allineato.
Nel tour del 90 eravamo alle 2 serate di Parigi.
Anche tu per caso o dove?
21 gennaio 2015 a 00:51
Luca Ferron
Secondo me per il 50ennale sarebbe stato bello fare un concerto con vari ospiti e vari chitarristi ad avvicendarsi nel ruolo di Jerry nell’arco dello stesso concerto o qualcosa del genre..
21 gennaio 2015 a 00:53
Luca Ferron
tipo last waltz….. e le parti di jerry suonate di volta in volta da qualcuno, anche clapton se avesse deciso partecipare ecc.. potrebbe essere una sciocchezza?
21 gennaio 2015 a 19:51
Guerrino
Direi che questa non l’avevo pensata e mi sembra l’idea vincente!
21 gennaio 2015 a 18:29
pbergdh
Ho scelto Kadlecik per lo stesso motivo di Pierluigi. L’ho visto 4 volte e non mi è dispiaciuto.
Certo c’è un abisso rispetto a Jerry ma non snatura il suono come potrebbero fare i “sudisti” e non si è montato troppo la testa IMHO.
Io comunque avrei fatto partecipare anche Donna, nonostante gli orribili urletti tipo Playing in the band. Ricordo un paio di Looks Like Rain dolcissime in duetto con Bob….
Penso che ci può stare questa reunion anche se un concerto tipo Last Waltz non sarebbe stato sbagliato. Però a pensarci questa occasione la vedo più per festeggiare tutti assieme il mondo DEADHEAD che la band in se stessa.
2 febbraio 2015 a 21:19
Guerrino
dai votanti sembrerebbe che i DH italiani siano un pò pochini….
invece posso confermare che parlando con la gente sbucano spesso degli insospettabili. We’re everywhere!
2 febbraio 2015 a 21:50
bluesjana
Già.
Siamo pochini ma solo qui, in questo spazio.
Laggiù … “fuori nel mondo”, spero ci siano altri numeri.
6 febbraio 2015 a 17:15
Francesco
Sono contento che sia trey,anche perché ha l’umiltà e la capacità per poter suonare un concerto del genere.Sono anche convinto (mia idea personale)che soprattutto lesh abbia calcato la mano per far finire le stupide polemiche tra i nostri colleghi americani e i fans dei phish.Se mai esiste un gruppo che possa seguire la
Strada tracciata dai dead quelli sono loro.Ma nn tanto per un fatto di struttura di canzone ma per l’approccio che hanno ad ogni pezzo.E dopo tutto le parole più belle per JERRY ed i dead le ho sentite da trey spesso anche.buona serata fratelli,e buon ascolto.THERE IS NOTHING LIKE A GRATEFUL DEAD CONCERT(me lo sono anche tatuato)ciaooo da prato
7 febbraio 2015 a 10:51
pbergdh
Ciao Francesco,
ancora Grateful Dead? !!!!!!! 🙂 non ti è ancora passata questa “mania”? 🙂
7 febbraio 2015 a 16:31
Francesco
Ciaoooo,no figurati.me li sono anche fatti tatuare,per l’esattezza tre volte!!!succede sempre così,alternando ovviamente.per esempio ho finito di ascoltare un (per me)bellissimo album di don cherry “modern art” molto spirituale,adesso ho il dave pick’s vol 12. Non resisto più di mezza giornata!! Ciao un abbraccio
14 febbraio 2015 a 11:05
bluesjana
Comunque, nella nostro micro-lillipuziana comunità vince Trey.
…aveva ragione Phil, che l’ha voluto! 😉😃
14 febbraio 2015 a 14:38
Francesco
Sono contento,però voglio spezzare una lancia per un chitarrista che nn è’ mai molto pubblicizzato,ma che nelle versioni dei nostri ha sempre avuto un tocco personale e pieno di gusto,bravissimo in acustico ed elettrico.larry campbell secondo il mio personale gusto,e’ un grandissimo player.
14 febbraio 2015 a 16:43
bluesjana
Confesso la mia ignoranza.
….non lo conosco. 😞
14 febbraio 2015 a 21:22
Francesco
Larry Campbell ha suonato con un sacco di gente,in primis dylan e levon helm,ha accompagnato spesso phil lesh and friends(compreso l’unico dvd live ufficiale con scofield)da solo o con la moglie (cantante)Teresa williams.LO trovo un musicista completissimo,sia come spalla che come valido solista ed improvvisatore.
15 febbraio 2015 a 18:59
Guerrino
Condivido! Visto con Levon Helm Band e come ospite proprio con Furthur. Grande classe e anima.
14 febbraio 2015 a 17:11
Luca Ferron
There is nothing like la nostra micro lillipuziana comunita’ 🙂
16 febbraio 2015 a 11:37
pbergdh
ma quanti siamo???? 🙂
Larry Campbell ha fatto bella mostra di se al concerto in memoria di Levon Helm, e se non ricordo male in quello show suonano anche Tennessee Jed…
Condivido, grande personaggio, però non lo vedo come lead guitar per i Dead; Kadlecik tutta la vita. IMHO.
6 marzo 2015 a 23:28
Pierluigi
Per chi non lo avesse visto: https://www.youtube.com/watch?v=pwssrCKGJzA
La dimostrazione della passione per la musica, della voglia di suonare.
Anche un bel pezzetto di America, tutti al loro posto senza eccessi grida e cazzate varie. Vi immaginate da noi, uno stronzo qualsiasi, al parco Sempione…?